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Saturday 3 February, Milan, all in front of the Iranian Consulate! Hands off Reza Shahabi, hands off all the union activists!

Saturday 3 February, Milan, all in front of the Iranian Consulate! Hands off Reza Shahabi, hands off all the union activists!

 

http://www.frontedilottanoausterity.org/index.php?action=viewnews&news=top_1516181001#comments

 

Click here for the poster in English: Feb 3, 2018, FREEDOM FOR REZA ENGLISGH

 

FREEDOM FOR REZA
LIBERTÀ PER GLI ATTIVISTI SINDACALI IMPRIGIONATI  IRAN
LIBERTÀ DI DISSENSO E DI SCIOPERO IN ITALIA E NEL MONDO
PRESIDIO

MILANO, PIAZZALE LOTTO

ANGOLO VIA MONTE BIANCO (ZONA CONSOLATO IRANIANO)

SABATO 3 FEBBRAIO 2018

DALLE ORE 15.00 – ALLE ORE 17.00

Reza Shahabi è un tranviere e sindacalista iraniano, attivista del sindacato dei lavoratori di Teheran e della Suburbs Bus Company a Teheran, imprigionato e detenuto nella prigione di Evin dal giugno 2010.

Il 14 aprile 2012 è stato condannato a sei anni di reclusione dalla sezione 15 del tribunale di Teheran – cinque anni per “raccolta e collusione contro la sicurezza dello stato” e un anno per “diffondere propaganda contro il sistema”, fu anche multato per 70 milioni di rial (circa 5000 euro) e bandito da tutte le attività sindacali per cinque anni.

Secondo la Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH) lo stato di salute di Reza Shahabi si è deteriorato in custodia ma le autorità carcerarie non gli hanno concesso cure mediche adeguate, tanto che oggi la sua vita è gravemente in pericolo.

La Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta e anche diverse associazioni per la difesa dei diritti umani tra cui anche Amnesty International e Human Rights Watch stanno sostenendo la battaglia per la sua necessaria è urgente liberazione.

Dal 2005 le autorità iraniane hanno ripetutamente molestato, convocato, arrestato e condannato i lavoratori che sono affiliati con sindacati indipendenti, alcuni di questi lavoratori sono già morti per le condizioni di salute dovute a anni di durissima prigionia .

Inoltre le organizzazioni di ispirazione marxista e libertaria che lottano contro il regime teocratico e patriarcale iraniano sono state messe al bando e gli attivisti perseguitati per “moharebeh” (inimicizia contro Dio).

Nel maggio 2014 le autorità hanno rilasciato Shahabi in licenza medica, con la promessa che non avrebbe più bisogno di tornare in prigione; dopo essere stato rilasciato dalla prigione, Shahabi è stato licenziato dal suo lavoro.

Durante lo scorso anno le autorità hanno rimandato in carcere diversi importanti rappresentanti dei lavoratori, precedentemente rilasciati su cauzione o licenza medica, tra questi oltre a Reza


Shahabi anche Ismael Abdi, segretario generale dell’Unione degli insegnanti, il 7 giugno e Mahmoud Beheshti Langeroudi, portavoce dell’Unione degli insegnanti, il 13 settembre.
La repressione del dissenso che Iran si accanisce sugli attivisti sindacali che lottano per la dignità e i diritti sul posto di lavoro è una delle più cruente nel mondo.
Parallelamente nei paesi occidentali si reprimono le lotte sul lavoro e per il lavoro, cancellando progressivamente i diritti civili e sociali conquistati negli anni 60 e 70 con le grandi lotte operaie e studentesche che hanno attraversato l’oceano.

Oggi il capitale e le burocrazie economiche e finanziarie utilizzino a livello globale lo sfruttamento sistemico delle masse come mezzo di consolidamento del potere oligarchico, in ogni sua forma.

Anche in Italia da tempo si sta attaccando la dignità del lavoro attraverso la precarizzazione e la disoccupazione, il peggioramento progressivo dei contratti di lavoro, la cancellazione di diritti e tutele, al contempo si reprime il dissenso attraverso licenziamenti mirati e collettivi e con la progressiva cancellazione del diritto di sciopero, già limitato dalla legge 146/90 ed oggetto di nuovi attacchi liberticidi di istituzioni e padroni; un progetto reazionario di cui in Italia i sindacati confederali maggioritari sono complici, mentre i sindacati conflittuali con la loro disgregazione sono ad oggi inefficaci nel contrastarlo.

Solo la mobilitazione dei lavoratori può fermare l’aggressione globale del capitale, una mobilitazione che deve rispondere su scala nazionale e internazionale, costruendo dalla base forme di lotta politica e sindacale unitaria e di classe.

In questo panorama la vicenda della sistematica eliminazione fisica dei militanti sindacali iraniani, di cui Reza Shababi è uno dei simboli, è emblematica e significativa.
Per questo il Fronte di Lotta No Austerity risponde all’appello dei lavoratori Iraniani, inoltrato dallo IASWI (L’Alleanza internazionale a sostegno dei lavoratori in Iran) e dalla Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta, invitando donne e uomini, forze politiche e sindacali , associazioni, movimenti, impegnati contro lo sfruttamento dei lavoratori, per la libertà di espressione e di dissenso, a partecipare con la propria identità anticapitalista il

3 FEBBRAIO 2018 AL PRESIDIO PER LA LIBERAZIONE DI REZA SHAHABI E DI TUTTI GLI

ATTIVISTI SINDACALI IMPRIGIONATI IN IRAN, A MILANO IN PIAZZALE LOTTO ANGOLO VIA MONTE BIANCO (ZONA CONSOLATO IRANIANO) DALLE 15 ALLE 17.
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FRONTE DI LOTTA NO-AUSTERITY www.frontedilottanoausterity.org [email protected]

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